La communauté franciscaine de Jérusalem s’est réunie lundi 13 mai à l’Auditorium Immacolata du Couvent Saint Sauveur de Jérusalem pour célébrer les cent ans du Studium Biblicum Franciscanum ( vous pouvez retrouver ici la diffusion en direct de l’événement) avec les témoignages et les interventions d’universitaires et d’anciens élèves. Retrouvez l’article de Silvia Giuliano pour la Custodie de Terre sainte (en italien) ainsi que l’intervention d’Olivier Poquillon, o.p., directeur de l’École biblique et archéologique française de Jérusalem (à retrouver ici sur YouTube).
La comunità francescana di Gerusalemme si è riunita lunedì 13 maggio presso l’Auditorium Immacolata del Convento San Salvatore a Gerusalemme per festeggiare i cento anni dello Studium Biblicum Franciscanum (qui è possibile trovare la diretta streaming dell’evento curata dal CMC) attraverso la testimonianza e gli interventi di studiosi e di ex-allievi illustri.
«Non ci poteva essere una data più felice per festeggiare questa ricorrenza nel giorno della Madonna di Fatima – ha esordito nel suo messaggio di saluto Fra Rosario Pierri, Decano dello Studium Biblicum Franciscanum –. Ci ritroviamo oggi a completare i festeggiamenti per il centenario della Fondazione dello Studium Biblicum, perché dopo l’incontro con il Papa in Vaticano e dopo il Convegno che si è svolto a Roma presso l’Università Antonianum, era d’obbligo programmare questo incontro anche qui, nella Città Santa, per condividere la gioia della commemorazione con quelli che non erano potuti venire a Roma».
Purtroppo, a causa della calamità metereologica che ha colpito il Brasile negli ultimi giorni, non ha potuto essere fisicamente presente Mons. Jaime Spengler, Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana, ex alunno dello Studium Jerosolimitanum. In un video messaggio – che Fra Pierri ha definito una “toccante testimonianza che viene da un pastore che condivide il dolore e disagi con il gregge che gli è stato affidato” – Mons. Spengler ha voluto ringraziare lo SBF e ricordare come il suo studio presso la Facoltà è stata «un’opportunità che mi ha dato la forza di perseverare nella forma di vita scelta».
Il coraggio delle origini e il coraggio nel futuro dello SBF
Il Custode di Terra Santa, Fra Francesco Patton, ha evidenziato nel suo discorso come la Custodia «ebbe il coraggio di avviare questa opera legata allo studio della parola di Dio e alla ricerca archeologica in un momento davvero difficile». Lo Studium Biblicum «è nato in seno alla Custodia e poi è cresciuto come sviluppo della Custodia. Vorrei ricordare il mandato pontificio della bolla “Gratiam agimus” del 1342 di Clemente VI, dove il papa, nell’affidarci la Custodia dei luoghi santi, chiese tre cose ai frati minori: dimorare nei luoghi Santi, celebrare “messe cantate e divini uffici” nei luoghi Santi e essere una comunità internazionale, esattamente quella che oggi è la realtà di professori e studenti dello Studium Biblicum alla Flagellazione». Il Padre Custode ha sottolineato poi il continuo bisogno di coraggio, «per investire – ha detto – soprattutto nelle persone, perché sono le persone che fanno le istituzioni e non viceversa. E c’è bisogno di coraggio per investire in ciò che permette di essere al passo con i tempi e di guardare al futuro».
Pizzaballa: nei miei anni allo SBF ho imparato ad amare la Scrittura
A seguire, il Card. Pierbattista Pizzaballa ha condiviso «la grazia di aver vissuto i primi dieci anni in Terrasanta allo Studium Biblicum, un periodo di “incubazione” decisivo per la mia storia. Dall’amore emanato da quei professori, la maggior parte della quale ci ha lasciato, ho imparato anche io ad appoggiare il capo su queste pietre e ad amare le Scritture, perché l’amore è sempre contagioso».
«In un periodo in cui le scienze moderne arguivano criticamente sui luoghi santi, e mettevano in discussione l’impianto storico-teologico su cui la chiesa si fondava, – ha continuato il Patriarca – lo Studium Biblicum poco alla volta, e pazientemente, ha dimostrato scientificamente ciò che Chiesa ha sempre creduto: cioè che i luoghi sui quali la Parola si è fatta carne non erano opera di “devozionismo sofisticato” ma frutto di una tradizione coerente, seria e solida. Con gli strumenti della scienza moderna lo SBF ha legato definitivamente la fede cristiana ad un luogo, ad una terra e a una storia».
Le pubblicazioni dell’SBF
Fra Alessandro Coniglio, professore di Esegesi dello SBF, ha poi offerto ai presenti un excursus delle attività accademiche dello SBF attraverso la descrizione delle pubblicazioni delle diverse collane (Collectio Maior, Collectio Minor, Analecta) che negli anni lo Studium ha curato, sotto i diversi punti di vista storico, esegetico, archeologico. «Si tratta di comprendere – ha enfatizzato Fra Alessandro Coniglio – cosa mosse i nostri predecessori in questi studi, affinché la loro ispirazione sia accresciuta da noi, e la lunga tradizione di fede e scienza siano un faro di luce che possa illuminarci nel futuro».
“Ritorno a Gerusalemme”
Nella seconda parte della mattinata, il prof. Giuseppe Buffon, Vice Rettore della Pontificia Università Antonianum, ha tenuto una magistrale lezione dal titolo “Ritorno a Gerusalemme”, in cui ha ripercorso la storia della fondazione dello SBF seguendo soprattutto il legame con le istituzioni ecclesiastiche e la sua tessitura internazionale con Roma, evidenziando i risvolti politici e civili di una realtà che – in maniera particolare con l’approfondimento archeologico – ha contribuito a direzionare gli studi esegetici.
Olivier Poquillon, Direttore dell’École Biblique et Archéologique Française e il prof. Augustin Hernandéz Vidales, Rettore Magnifico della Pontificia Università Antonianum hanno infine ricordato l’importanza dell’impegno di questa istituzione nello studio approfondito della Parola di Dio, portato avanti da francescani non solo “diffusori della parola”, ma studiosi attenti e appassionati della Sacra Scrittura.
Al termine del Convegno, Fra Rosario Pierri ha distribuito alle autorità presenti la medaglia commemorativa con il logo del Centenario, creato per l’occasione da Fra Amedeo Ricco, archeologo della Custodia.
Silvia Giuliano